martedì 7 giugno 2011

Anche la Corte Costituzionale dà il via libera al referendum sul Nucleare. Non ci sono più dubbi: si va a votare sì

Dopo la sentenza della Cassazione che aveva dichiarato ammissibile il referendum sul Nucleare, pur modificando gli articoli da abrogare a seguito della moratoria di un anno approvata dal Governo, anche la Consulta ha confermato il via libera al referendum, dopo il ricorso promosso dallo stesso Governo.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva ammesso, senza girarci intorno, che la moratoria era un semplice espediente per evitare che i cittadini potessero esprimere il loro voto al referendum, e riproporre il nucleare fra dodici mesi, confidando nell'affievolirsi dell'eco sulla tragedia di Fukushima. Anche per questi motivi la Cassazione aveva ammesso il quesito referendario, traslato sulle nuove norme, ma se da un lato Berlusconi bollava il referendum come "inutile", dall'altro provvedeva all'estremo tentativo di zittire gli italiani ricorrendo alla Corte Costituzionale perché fosse cancellato il referendum. Nemmeno quest'ultimo colpo di coda gli è riuscito, e il 12 e 13 maggio potremo andare a votare SI contro il flagello e la condanna che il Governo vuole comminarci.
Ci sarebbe da chiedersi il perché Berlusconi voglia a tutti i costi imporci il Nucleare: la Germania, con il governo di centrodestra guidato da Angela Merkel, ha annunciato che spegnerà le sue centrali entro il 2022. Gli Stati Uniti investono sulle rinnovabili e in particolare sull'eolico, per il quale sono leader mondiali. Noi torniamo indietro ad un Nucleare dannoso e costoso: nessun privato vi ha mai investito senza finanziamenti pubblici, ci vorrà oltre un decennio prima che le nuove Centrali possano essere attivate, l'uranio è una risorsa in via di esaurimento a differenza del vento e del sole.
E' vero, non compreremo più dalla Francia - che ha le Centrali - l'energia, ma dai transalpini acquisteremo il know how e il carburante per i nostri impianti. Ed è proprio quest'ultimo il maggior rischio, quello che Ralph Nader ha definito la sostanza più nociva per l'uomo. Le nostre Centrali, che potranno essere di terza generazione - ovvero già vetuste - ma non di quarta, visto che queste saranno attivabili non prima del 2030, saranno alimentate esattamente dallo stesso carburante di quelle di Fukushima.
E a chi fa rilevare che comunque la Francia è nuclearista, rispondiamo che è meglio avere le centrali oltre le Alpi e a un migliaio di chilometri di distanza, piuttosto che sotto il sedere.
In più, dai dati del Gestore dei Servizi Energetici, abbiamo superato i 5,5 gigawatt di potenza degli impianti fotovoltaici installati in Italia: più di quanto dovrebbero assicurare le Centrali nucleari da realizzare entro il 2020. Perché allora si vuole proseguire sulla inutile, costosa, dannosa, vetusta e deleteria strada del nucleare?

Nessun commento:

Posta un commento