lunedì 13 giugno 2011

Ce l'abbiamo fatta!

Ciò che al momento della raccolta delle firme sembrava una pia illusione, quello che solo qualche settimana fa appariva un miraggio all'orizzonte, oggi è diventato realtà. Quasi trenta milioni di italiani si sono recati alle urne ignorando i consigli di disertarle forniti dai capi dei due principali partiti della maggioranza di governo, governo in cui uno è il presidente del Consiglio e l'altro un autorevole ministro.
Ignorando i suggerimenti per una gita al mare offerti dal meteo dei Tg di Stato. Ignorando il bieco tentativo di impedire ai cittadini di esprimersi sul flagello dell'energia dall'atomo, con una moratoria che serviva solo - per esplicita ammissione del premier - a rimandare l'avvio del programma nucleare al prossimo anno. Ignorando l'aver impedito di votare a molti disabili che necessitano di assistenza e non hanno potuto ottenere i certificati relativi. Ignorando i presidenti di seggio che hanno rifiutato di far votare al pianterreno chi non poteva salire le scale per problemi fisici, in caso di sezioni ai piani superiori. Ignorando l'aver negato il diritto al voto ai rappresentanti dei promotori in seggi diversi da quelli di appartenenza, violando ogni legge e adducendo motivazioni assurde e inaccettabili. Ignorando la decisione governativa di evitare l'election day di maggio, con le amministrative, procrastinando il voto nell'ultima data utile, a metà giugno, per rendere ancor più difficoltoso il raggiungimento del quorum, facendo così spendere agli italiani per un'altra tornata elettorale centinaia di milioni di euro aggiuntivi e superflui. Ignorando il tentativo di drogare il quorum aggiungendo gli italiani all'estero, a cui il referendum non è stato pubblicizzato e che non hanno potuto votare sul nuovo quesito relativo al nucleare. Ignorando il silenzio complice di Rai e Mediaset, di numerosi quotidiani e organi di stampa. Ignorando la schiena curva dei giornalisti che hanno avallato cotanta disinformazione. E per la prima volta nella storia si va verso un 95 per cento di sì, un dato bulgaro, mai ottenuto nemmeno quando il quorum non è stato raggiunto.
Abbiamo un primo risultato: non si parlerà più di nucleare e si archivieranno le speculazioni che alcuni si preparavano a fare, fregandosi le mani, così come non ci potranno essere speculazioni sul bene pubblico per eccellenza, l'acqua. E abbiamo ribadito che la legge deve essere uguale per ogni cittadino.
C'è forse anche un altro risultato a breve: forse lo stesso Berlusconi smetterà di guardare ai sondaggi come al vangelo, visto che le sue rilevazioni hanno toppato alla grande sia per quanto riguarda l'affluenza al voto, sia in merito ai risultati.
Chissà che poi il nostro governo e il Parlamento riescano a comprendere che non si può perdere tempo appresso a Ruby e alle faccende private del presidente del Consiglio, ma bisogna risolvere i guai del Paese, che sono sempre di più.

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