venerdì 1 luglio 2011

Monitoreremo gli importi delle bollette per i rifiuti, e per il futuro si apportino innovazioni determinanti per contenere i costi

Stiamo assistendo a una battaglia di cifre in merito al Piano economico finanziario dei servizi di igiene urbana elaborato dal Comune di Latina, attraverso cui viene determinata la Tia, ovvero la tariffa che deve coprire l’intero computo dei costi. L’amministrazione sostiene che la riduzione tra il Pef 2010 e quello 2011 è di quasi 3 milioni di euro: questa cifra equivale a circa il 15 per cento dei 22 milioni e 400 mila euro del Pef 2010. Pertanto le bollette dovranno presentare diminuzioni medie del 15 per cento, al netto dell’Iva. Dividendo i suddetti 22 milioni e 400 mila euro per i 120 mila abitanti di Latina, si ottengono in media 187 euro di costo del servizio per ciascun abitante, neonati compresi. 
Nella determinazione della tariffa si deve tener conto degli esercizi commerciali e bisogna calmierare il costo in base alla superficie dell’abitazione e al numero degli occupanti, ma una famiglia di quattro persone in un appartamento di 100 metri quadri paga intorno ai 700 euro annui: questo è un dato facilmente desumibile dall’esperienza quotidiana. Quei 700 euro per il 2011 dovranno diventare 600: se così non sarà, l’obiettivo di ridurre i costi di Latina Ambiente non sarà stato centrato. Ci impegneremo, da cittadini-utenti che pagano la Tia, a monitorare gli importi delle bollette di famiglie ed esercizi commerciali, e la differenza rispetto all’anno precedente, per verificare la credibilità delle affermazioni dell’amministrazione comunale. Abbiamo plaudito alla presa di posizione del sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi contro il Nucleare, coerente con le sue affermazioni durante la campagna elettorale, siamo pronti a fare lo stesso anche sulle bollette dei rifiuti, qualora le promesse vengano mantenute.
Allo stesso tempo vigileremo sulla seconda promessa fatta dall’assessore all’Ambiente Fabrizio Cirilli, ovvero l’impegno a far sì che anche a Latina le tariffe per la nettezza urbana si allineino a livelli medio-bassi rispetto alle altre città d’Italia. Un dato, mai smentito né contestato, ci ha lasciato di stucco: le 22 mila ore in meno lavorate per l’erogazione del servizio rispetto a quanto previsto dal Pef 2010. Questo dato conferma l’incidenza di assenteismo intorno al 25 per cento, lamentata da più parti in merito a Latina Ambiente. Qualunque sarà il soggetto che in futuro si occuperà di gestire il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, si dovrà tenere conto di alcuni principi cardine: in primo luogo la parte pubblica deve esprimere in Cda manager e non politici, gli uffici comunali devono sbloccare i progetti per favorire l'uso delle isole ecologiche, va migliorato il sistema di raccolta per commisurare di più il servizio all'uso e si deve aumentare l'efficienza di gestione con premi di produzione basati su presenze e merito. Solo così – conclude Giansanti - si potrà fornire alla cittadinanza un servizio basato, e pagato, sulle reali esigenze degli utenti, che garantisca igiene pubblica, rispetto dell’ambiente e della qualità urbana, con costi economici e sociali sostenibili.

Nessun commento:

Posta un commento