giovedì 12 maggio 2011

Mantenuto il primo impegno: pubblicate le spese per la campagna elettorale. Rischiamo una democrazia per censo

Tutti hanno fatto promesse io sono pragmatico e concreto. Ho garantito la massima trasparenza e metto subito in pratica la parola data. Per la mia campagna elettorale ho speso poco meno di 1800 euro. Sul sito www.andreagiansanti.it ci sono gli importi esatti, voce per voce. Per me, che vivo del mio lavoro, si tratta di una spesa importante, a cui ho potuto far fronte grazie ad alcune rinunce personali e a un piccolo aiuto dei miei famigliari. Credo che già un importo di questo genere sia piuttosto corposo, visto che noi candidati non beneficiamo di rimborsi elettorali, di finanziamenti pubblici o di altre prebende, e che l’unico rientro economico ci sarà per chi verrà eletto in Consiglio comunale.
Anche su questo facciamo chiarezza: un consigliere percepisce un gettone di presenza di 90 euro lordi per non più di 15 sedute al mese, quindi al massimo potrà incassare circa mille euro mensili detratte le ritenute.
Un importo che non giustifica le spese affrontate da alcuni candidati.
La forte motivazione nel fare qualcosa per migliorare la comunità in cui vivo mi ha spinto a sostenere i costi della candidatura, che ho cercato di contenere il più possibile affinché fossero compatibili con le mie possibilità economiche e rispettosi dell’attuale stato di crisi generale. Ci sono candidati che hanno speso decine di migliaia di euro tra maxicartelloni, affissioni, vele mobili, cene, feste, gadget, pubblicità di ogni genere. Dovrebbero spiegare ai cittadini quale ritorno avranno da questi giganteschi importi dilapidati, visto che il semplice rimborso da consigliere comunale non giustifica un tale dispendio di denaro. Sarebbe il caso, in nome della trasparenza, di imporre anche ai candidati al consiglio, come già avviene per gli aspiranti sindaci, di pubblicare un bilancio preventivo e un consuntivo dei costi della campagna. Inoltre riterrei opportuno fissare un tetto alle spese, perché con questo andazzo si torna a una democrazia zoppa, a una selezione per censo di chi può fare politica, che esclude i meno abbienti dalla possibilità di accedere alle stanze decisionali del Comune: penso ai precari, agli insegnanti, ai giovani che subiscono le scelte della politica, la quale determina il loro futuro, ma non possono incidere perché non hanno abbastanza soldi per affrontare una campagna elettorale. Si tratta di una gravissima lesione della democrazia, che esclude persone capaci e preparate favorendo chi può spendere. Senza nemmeno poter sapere da dove vengono quei soldi, e i finanziatori come sperano di essere remunerati.

Elenco spese sostenute

Santini - 61,78 euro
Pvc 70x100 - 52,13 euro
Striscioni e kit auto - 222,87 euro
Facebook ads - 534,39 euro
Google adwords - 167,47 euro
Aperitivo presentazione - 180,00 euro
Aperitivo fine campagna - 200,00 euro
Sms - 139,20 euro
Pubblicità cartacea - 218,40 euro
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Totale - 1776,24 euro


1 commento:

  1. bravo Andrea! chi ben comincia è a metà dell'opera! In bocca al lupo e una calorosa pacca sulla spalla di sostegno e profonda stima! :)
    -Fed-

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