venerdì 27 maggio 2011

Qualche rilfessione a mente fredda sulle elezioni a Latina

E’ passato qualche giorno dall’esito delle elezioni a Latina, ed è il tempo di sviluppare qualche riflessione a mente fredda. Lo ribadisco, la candidatura di Claudio Moscardelli era la migliore possibile, e la sua campagna elettorale è stata perfetta. Forse la coalizione di centrosinistra che lo ha sostenuto avrebbe dovuto fare qualcosa di più, specie per quanto riguarda le liste minori – che però scontano l’evidente scarsezza di risorse a disposizione – e in merito ad alcuni aspetti organizzativi, come la questione dei rappresentanti di lista, pochi e insufficientemente preparati (non per colpa loro) al cospetto di quelli delle liste di centrodestra, che hanno presidiato i seggi creando notevoli pressioni negli scrutatori e nei presidenti di seggio, spesso chiamati all’ultimo istante e senza esperienza.
Giovanni Di Giorgi ha vinto al primo turno, ma la sconfitta di Moscardelli deve essere vista sotto una luce diversa rispetto al passato. La manciata di voti che ha consentito a Di Giorgi di evitare il ballottaggio non fa mutare la riflessione complessiva: per la prima volta a Latina il centrosinistra non è partito sconfitto, ha creduto di potercela fare e ha lavorato per questo.
Abbiamo perso, questo è sicuro. Ma dalla sconfitta di oggi si deve ripartire per creare le condizioni per una vittoria domani. E comunque il centrodestra ha toccato con mano la possibilità di non farcela: un elemento di cui dovrebbero essere contenti anche gli elettori di Di Giorgi, perché la possibilità dell’alternanza è la base stessa della democrazia. Fino a ieri la maggioranza, certa del successo nelle urne, si ripiegava su se stessa, mentre l’opposizione – altrettanto sicura di perdere – pensava più che altro a mantenere le posizioni. L’aria è cambiata, ed è un bene per tutti, perché la maggioranza dovrà dimostrare di saper ben governare se vorrà confermarsi tale.

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